venerdì 30 dicembre 2011

Le sensazioni del neonato: LA VISTA

Quando guardiamo un bambino appena nato sorge spontaneo porsi dentro di noi una domanda: come mi vedrà? Cosa percepirà di me questa piccola creatura?
Solitamente si pensa che i bimbi in grembo materno non siano in grado di percepire stimoli visivi, in realtà sono già sensibili alla luce.Alla nascita il neonato vede tutto ciò che lo circonda perché la sua retina è in grado di catturare le immagini; queste però non possono essere elaborate ed interpretate dal cervello per cui il bebè, pur vedendo correttamente, non è in grado di riconoscere o di capire quello che vede, e perciò di fatto è come se non vedesse.
Dopo 15 giorni, gli occhi del neonato riescono a mettere a fuoco oggetti situati a 20-25 centimetri dagli occhi, che corrisponde alla distanza dal viso della mamma quando lo allatta.

Dopo 2-3 mesi,il bebè, aiutato anche dal fatto che è capace di ruotare la testa, è in grado di seguire persone ed oggetti in movimento.
Tutto questo processo dovrebbe raggiungere il massimo della stabilità ed efficienza al compimento del secondo anno di vita, quando il bambino ha ottenuto un'acutezza visiva che raggiunge i dieci decimi e migliorato la coordinazione dei centri cerebrali che controllano i movimenti oculari.

giovedì 29 dicembre 2011

Le sensazioni del neonato: il GUSTO


Essere amanti o meno del cibo dipende dal legame che il bambino sviluppo con l'oggetto buono. Questo è quello che Melanie Klein afferma a proposito del legame che il bambino costruisce con il seno materno.


Tuttavia possiamo affermare che le sensazioni gustative sono forse quelle che meno interessano il neonato dal momento che per lui l’importante è soprattutto nutrirsi.
Il gusto si sviluppa poco a poco, e già nel periodo dello svezzamento la mamma è in grado di intuire quali sono le preferenze del bimbo.
Solitamente tutti i piccoli amano il latte, i biscotti, lo zucchero e il pane… qualche problema con il gusto e quindi con i vari cibi, il neonato lo evidenzia al momento delle prime pappe: compito della mamma è comprendere quali alimenti il piccolo ama e quali altri invece non sopporta, tenendo presente che il gusto di un bambino, nel primo anno di vita, cambia di frequente.
Inoltre è necessario prestare attenzione ai problemi d'intolleranza che sono molto frequenti tra i più piccini. Una corretta alimentazione permette al bambino di crescere sano e in forze. Educare il proprio figlio al gusto, offrendogli il più vasto assortimento di cibo, è molto importante: il piacere del cibo, il gusto collegato a ogni alimento permette di vivere i pasti come momenti piacevoli da condividere con le persone che si amano.

mercoledì 28 dicembre 2011

Le sensazioni del neonato: L’UDITO

 "Tutto ciò che serve è intorno a noi, basta saper Ascoltare"


Di solito siamo tutti enormemente infastiditi quando parliamo e non siamo ascoltati. Ascoltare, per quanto può sembrare banale, è un'attività che richiede impegno, attenzione, pazienza.
"Tutti sanno sentire, ma pochi sanno ascoltare".
Questa citazione è, a mio parere, particolarmente illuminante. Noi tutti possediamo l'udito tuttavia non è semplice servirsi di quest'ultimo come strumento di conoscenza. Inoltre nel linguaggio comune solitamente utilizziamo il verbo "sentire" in molti ambiti: sento le emozioni, gli odori, il mio corpo; forse utilizziamo questo verbo perché dentro di noi sappiamo che non possediamo solo due orecchie fisiche, visibili a tutti, ma possediamo altre orecchie interne delle quali non siamo consapevoli. 
Quando pensiamo all'udito la prima cosa che ci viene in mente è la musica.
La musica è vibrazione, sentimento, un insieme di note che energeticamente formano un tutt’uno armonico. Alcuni studi affermano che già nel pancione i bambini sono in grado di sentire le vibrazioni provenienti dal mondo esterno. Tutto ciò è fantastico poiché possiamo capire che i bambini appena nati sono in grado di sentire i rumori ma soprattutto di riconoscere la voce della mamma, infatti, già dalle prime settimane di vita, dimostrano di "sentire" la voce dei genitori voltandosi verso di loro quando gli parlano.


Quando viene cullato con una ninna nanna, il neonato percepisce di essere al sicuro e sente che la mamma, attraverso la sua voce, lo guiderà anche nei suoi sogni, senza abbandonarlo.

Le sensazioni del neonato: L’OLFATTO

Nella vita di tutti giorni siamo abituati ad osservare tutto quello che ci circonda tramite la vista. Gli occhi rappresentano uno strumento fondamentale e indispensabile per compiere anche le più semplici azioni quotidiane. A volte però tendiamo a dimenticare che possediamo altri sensi, altrettanto importanti, che ci permettono di acquisire una visione più completa del mondo. Se ci affidassimo solo alla vista, ad esempio, vedremmo che molte persone differiscono da noi per il colore della pelle e non sentiremmo ad esempio quanto i loro abbracci siano calorosi e simili ai nostri, quanto le loro parole siano melodiose e piene di messaggi di Amore e Comprensione. Se ci fermassimo alla vista, non riusciremmo ad ascoltare il canto degli uccelli, la freschezza della neve appena caduta, il calore di una carezza che fa urlare di gioia il Cuore. Tutte queste sensazioni molto spesso sono percepite passivamente perché difficilmente assumono lo stesso potere di un'immagine; eppure quando eravamo in grembo di nostra madre, rappresentavano la nostra vita.  
Se ci pensiamo, l'olfatto del neonato può essere considerato un esempio di incredibile istintività: è il senso che permette al piccolo di riconoscere il capezzolo materno, il quale rappresenta per lui una fonte di piacere e nutrizione.
Si può addirittura affermare che l'olfatto è più sviluppato nei neonati che nei bambini più grandi poiché riveste una funzione "guida" nel riconoscimento del seno materno.
Dagli studi compiuti fino ad ora, non si è in grado di capire se l'olfatto sia già attivo nel bambino prima della nascita; tuttavia è certo che esso cominci a funzionare bene già al secondo giorno di vita ed è di enorme aiuto per il piccolo.
Persino l’odore della pelle della mamma riveste una grande importanza per questa piccola creatura: sentendo la dolcezza del suo odore il neonato è come se si sentisse finalmente a casa e al sicuro.  

venerdì 23 dicembre 2011

Le sensazioni del neonato: il tatto

Dal momento che il "centro dell'universo" del neonato sono le sensazioni corporee, ritengo sia importante sapere come quest'ultimo percepisce il mondo esterno attraverso i vari sensi.

In particolare si può affermare che il bambino è sensibile agli stimoli tattili già prima di nascere, in quanto reagisce ad essi attraverso la parete addominale, quando si trova ancora nell'utero.
Servendosi di un'immagine ecografica si  può notare che, massaggiando l'addome materno, si provocano alcuni movimenti del feto il quale, quasi come se volesse manifestare la sua approvazione, offre la testa, i glutei o i piedi alle carezze.
Al contrario, se si offrono al neonato sensazioni spiacevoli, il bambino interpreta queste attenzioni in modo negativo e perciò si ritrae.
Tutto questo discorso mette in rilievo il fatto che il bambino, già alla nascita, percepisce in modo chiaro e distinto le differenti sensazioni tattili.
Le sensazioni tattili delicate come le carezze, gli abbracci, il calore che emana la madre sono senza ombra di dubbio quelle che il neonato ama di più.
Melanie Klein parla a tal proposito di "seno buono" e "seno cattivo" riferendosi alla relazione che il bambino instaura con il seno materno, il cui odore, calore e morbidezza rappresentano un "paradiso sensoriale".






"Le Mamme stringono le mani dei loro bambini per un po'
e il loro Cuore per sempre."

giovedì 22 dicembre 2011

Il neonato: che cosa percepisce?

Davanti ad un bambino appena nato, spesso ci poniamo questa domanda. Come percepirà il mondo questa piccola creatura?
Anzitutto possiamo affermare che la sensibilità di un neonato è diversa da quella di un adulto, le sue sensazioni sono forti ma spesso non riesce a dare un senso a tutto. Suoni, rumori, luci rimangono stimoli separati che lo "colpiscono".
Molti studi dicono che il neonato vede bene e a fuoco, già dalla nascita ad una distanza di 20 cm che corrisponde alla distanza che c’è tra il suo viso e quello della mamma durante l’allattamento.

Tuttavia per un neonato è più significativo ciò che sente, ciò che percepisce attraverso la sua pelle rispetto a ciò che vede. Si affida alle sue sensazioni, una abilità che paradossalmente crescendo perdiamo o meglio nascondiamo. Ci fidiamo solo di quello che vediamo dimenticandoci che il nostro istinto sarebbe una guida più efficace.
Con il suo corpo il neonato vive lo spazio attorno a sè, impara a conoscere ciò che gli sta attorno.Quando è in braccio, attraverso le vibrazioni corporee provocate dalla voce della madre,  riesce a “capire” ciò che gli si dice.
Per mezzo delle sensazioni corporee che passano dalla pelle il bambino impara a conoscersi e a percepirsi come un essere unico e positivo. Per questo è importante accarezzare e massaggiare tutte le parti del corpo del neonato.Il viso, la testa, il collo, le braccia, la pancia, le gambe, i piedi ogni zona ha una sensibilità diversa e ogni carezza aiuta il piccolo a ritrovarsi, ora che non ha più l’utero, che con le sue contrazioni e i suoi movimenti lo accarezzava di continuo.

venerdì 16 dicembre 2011

Abbracci a Natale

Anche quest'anno si sta avvicinando a gran velocità il giorno di Natale. La nostra mente ci porta subito a pensare a quella bellissima atmosfera che si crea sotto l'albero, al momento fatidico dell'apertura dei regali quando regna un clima di gioia e serenità. Se ci soffermiamo a riflettere il gesto più semplice che potremmo utilizzare per esprimere gratitudine è l'abbraccio. Stringere forte al proprio cuore chi amiamo non ha prezzo ed è risaputo che il linguaggio del corpo comunica più della semplice vicinanza. Tuttavia nonostante sia uno dei mezzi più semplici ed efficaci, nel mondo occidentale è assai poco fraquente, perfino tra parenti e amici, e quando lo si fa avviene in modo frettoloso, con il minimo contatto fisico.In alcuni popoli e culture l’abbraccio non è solo un modo di comunicare tra amici o tra genitori e figli, ma è anche una forma di saluto e di incontro. Ci si abbraccia tra sconosciuti, che dopo l’abbraccio non sono più tali.
Nella nostra cultura, invece, sembra quasi che l'abbraccio sia legato a un sentimento di vergogna. Ci imbarazziamo ad esprimere le nostre emozioni, a mostrare che proviamo sentimenti. Eppure ci troviamo di fronte a un grande paradosso: siamo uomini e come tali proviamo emozioni; reprimerle sarebbe come negare a noi stessi la nostra essenza.
Il regalo più grande che possiamo fare a Natale è proprio questo: lasciarsi andare e abbracciarsi, comunicando con il corpo ciò che a fatica diremmo a parole perchè, in questo modo, i nostri auguri e regali avranno un sapore diverso.

mercoledì 7 dicembre 2011

Holding

Nel legame tra madre e figlio, Winnicott definisce "holding" come la capacità della madre di fungere da contenitore delle angosce del bambino. La madre istintivamente sa quando intervenire per dare amore al neonato e quando, invece, deve mettersi da parte perchè non c'è bisogno di lei.
Il principio alla base dell’holding è il contatto fisico che unisce non solo i corpi ma anche le menti: madre e figlio diventano un tutt'uno, condividono un momento intensamente emotivo, personale e intimo.
La mamma parla al bambino con tono sereno,lo stringe, lo accarezza, lo guarda e fa in modo di essere guardata. Il bambino può urlare o piangere ma la mamma gli comunica che questi sentimenti sono accettati e accolti.
Questo metodo è molto utile dal momento che può essere usato per affrontare le crisi di rabbia e i “capricci“ molto frequenti nei bambini piccoli. Quest'ultimi, non avendo ancora acquisito la capacità di comunicare, esprimono le loro emozioni attraverso gesti di rabbia che molto spesso vengono fraintesi dai genitori. I genitori tendono ad allontanare i bambini e invece, ad esempio, se stessero tra le braccia della madre potrebbero calmarsi e inoltre si rafforzerebbe il legame di attaccamento.
L'holding si svolge, perciò, attraverso parole, sguardi e abbracci  che aiutano il bambino ad acquisire una maggiore fiducia in se stesso, serenità ma soprattutto lo aiutano a mettere le basi per costruire la propria personalità.  


"La nascita non termina il giorno in cui vieni al mondo, quel giorno è solo l'inizio: il giorno in cui hai lasciato il ventre di tua madre, non sei nato, hai iniziato a nascere."
Osho

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io e i miei fratelli da piccoli :)