sabato 21 gennaio 2012

Libertà di espressione

Libertà di espressione, interpretazione. Sentirsi liberi di dare ossigeno alla nostra personalità. Troppo spesso la gabbia dell'anima sono le convenzioni, abbiamo paura di ciò che penserà la gente se ci comportassimo in un certo modo.
Da secoli ci abbracciamo per donare qualcosa a qualcuno.



"Tutto quello che sta in un abbraccio fra di noi "




Ci abbracciamo per racchiudere tante emozioni, pensieri, in un unico gesto. Ci abbracciamo per non sentirci più soli.
In molte canzoni l'abbraccio viene descritto come la via maestra per raggiungere l'altra persona. 


(Testo: Lele - Musica: La Sintesi)


Guardami negli occhi
Cerca di fermare col tuo sguardo
Quest’atroce esibizione
Che mi sta girando intorno
Fammi scendere da questa giostra malandata
Che accelera e accelera e accelera
Cercami nel vuoto che mi sta inghiottendo
Coglimi tra tutto ciò che mi sta addosso
Poi con un abbraccio far fermare il mondo
Mettermi su un sogno e farmi illudere che vivo
Io vivo
Poi con uno sguardo cancellare il resto
Puoi per un istante accarezzarmi per favore
Cercami nel vuoto che mi sta inghiottendo
Toglimi da tutto ciò che mi sta addosso
Poi con un abbraccio far fermare il mondo
Mettermi su un sogno assicurandomi che vivo
Io vivo.

Nelle composizioni scritte molti autori si sono focalizzati nel dare all'abbraccio un ruolo rassicurante. E' il mezzo attraverso il quale riusciamo a raggiungere la nostra quiete, la nostra pace interiore.

"Un abbraccio è un gesto volto ad esprimere affetto o amore che consiste nello stringere le braccia e le mani attorno al corpo di un'altra persona. L'abbraccio richiede che il busto delle persone interessate sia combaciante reciprocamente.

Si tratta di una delle forme di effusione più diffuse fra gli umani, insieme al bacio. Rispetto a quest'ultimo, però, viene di norma considerato un'espressione di generico affetto, tanto è vero che nella maggior parte delle culture e società può essere praticato indifferentemente fra familiari e amici, oltre ovviamente che fra amanti, senza limitazioni di sesso o di età e tanto in pubblico quanto in privato senza incorrere in alcuna forma di stigmatizzazione o riprovazione sociale.

In generale, un abbraccio può rappresentare un'effusione romantica o una generica forma di affetto verso una persona, ad esempio un modo per manifestare gioia o felicità nell'incontrare o salutare qualcuno. Alternativamente, un abbraccio può essere volto a confortare o rincuorare qualcuno. In definitiva, si tratta di un gesto che esprime affetto in una vasta gamma di gradi.
Esistono evidenze scientifiche secondo le quali gli abbracci avrebbe un effetto benefico a livello fisiologico: alcuni studi avrebbero infatti dimostrato come essere abbracciati aumenti il livello di ossitocina e abbassi contemporaneamente la pressione sanguigna."

Si possono trovare molte fonti più o meno attendibili che tentano di spiegare in termini pseudo-scientifici cosa sia un abbraccio.
Tuttavia quando spieghiamo un concetto è inevitabile che ricorriamo a semplificazioni per rendere la sua comprensione accessibile a tutti.



 La miglior spiegazione è provarlo sulla propria pelle. 

"La cosa più importante la stai stringendo fra le tue braccia"



Un figlio è il dono più bello che la vita potrebbe donarci. Tuttavia "scegliere" di avere un figlio richiede una certa dose di responsabilità e consapevolezza.
Troppo spesso, invece, è una scelta obbligata. Capita che ragazze madri si trovino a crescere da sole delle piccole creature, quando loro stesse sono ancora delle ragazzine, troppo giovani per la situazione che si trovano ad affrontare.
Così, avere un figlio si trasforma da "dono più bello" a compito da svolgere, compito a volte molto spiacevole.
Nessuno ha mai detto che avere un figlio sia semplice. Diventare madre o padre è un cambiamento sconvolgente. La nostra identità, i nostri pensieri, le nostre prospettive, tutto subisce un cambiamento, persino il corpo della madre che dovrà ospitare il piccolo nascituro.
Penso non sia così immediato percepire di essere all'altezza, percepire in un certo senso di essere capici di accudire una piccola creatura, di capire i suoi bisogni.E' come se ci sentissimo perennemente impreparati ad affrontare una situazione del genere.
Mia madre una volta mi disse che, dal momento che incontri l'uomo della tua vita, sorge quasi spontaneo per entrambi pensare di avere figli, come se fosse un desiderio nascosto che possiedi da sempre ma aspetti la persona giusta per liberarlo. Avvertire di essere pronti o meno sono tutte paure che si superano con il tempo. Data la mia giovinezza e inesperienza, forse non sono ancora in grado di dire se effettivamente accade così o meno. Una cosa è certa: vedere una madre che prende fra le sue braccia il proprio figlio, che lo consola, che lo accarezza,che lo abbraccia, che si prende in tutti i modi cura di lui,  penso sia una delle dimostrazioni di Amore più grandi a cui possiamo assistere. In questi casi le paure, i dubbi e le perplessità che si potevano avere si dissolvono di fronte a tanta immensità perchè la cosa più importante ce l'hai sotto il naso, la stai stringendo con le tue braccia. Tutto il resto non conta.

 

giovedì 19 gennaio 2012

Un tesoro inestimabile

Facendo l'educatrice in parrocchia ogni volta mi capita di imbattermi negli occhioni grandi dei bambini che affettuosamente mi sorridono.
Guardando queste creature mi sorgono spontanee alcune domande. Mi chiedo anzitutto come fanno i loro genitori a "portare il peso" di questa responsabilità, nel senso che devono proteggere continuamente un tesoro, IL loro tesoro inestimabile.
Da piccola, mia madre una volta mi disse che, l'amore che un genitore prova per il proprio figlio, è infinito. Per quanto i nostri genitori possano arrabbiarsi, rimanere delusi, amareggiati dal nostro comportamento non ci abbandoneranno mai per il semplice motivo che la rabbia, il rancore, l'odio sono sentimenti momentanei che lascino solo un grande vuoto. L'Amore, invece, è un continuo elargire che dura in eterno.  

"Una sera, mentre la mamma preparava la cena, il figlio undicenne
si presentò in cucina con un foglietto in mano.
Con aria stranamente ufficiale il bambino porse il pezzo di carta
alla mamma, e si asciugo le mani con il grembiule e lesse quanto
vi era scritto:

Per aver strappato le erbacce dal vialetti: ...................1.00 euro
Per aver ordinato la mia cameretta:.............................1.50 euro
Per aver badato alla sorellina(tre pomeriggi):...............3.00 euro
Per aver preso due volte “ottimo a scuola:...................2.00 euro
Per aver portato fuori la spazzatura tutte le sere:......1.00 euro
Per essere andato a compare il latte:...........................0.50 euro

Totale: 9.00 euro

La mamma fissò il figlio negli occhi teneramente.
La sua mente si affollo di ricordi e cosi prese una biro e
sul retro del foglietto scrisse:

Per averti portato in grembo per 9 mesi:............................0 euro
Per le notti passate a vegliarti quando eri ammalato:........0 euro
Per tutte le volte che ti ho cullato quando eri triste:.........0 euro
Per tutte le volte che ho asciugato le tue lacrime:.............0 euro
Per tutto quello che ti ho insegnato, giorno dopo giorno:....0 euro
Per tutte le colazioni, pranzi, le merende, le cene ed
i panini che ti ho preparato:.............................................0 euro
Per la vita che ti do ogni giorno:......................................0 euro

Quando ebbe terminato, sorridendo la mamma, diede il foglietto
al figlio. Quando il bambino ebbe finito di leggere ciò che la
mamma aveva scritto, due lacrimoni fecero capolino nei suoi occhi.
Giro il foglio e sul conto scrisse : “PAGATO”.
Poi salto al collo della madre e la sommerse di baci."

mercoledì 18 gennaio 2012

L'esperimento dell'abbraccio

 

  A noi sembra strano pensare che un semplice abbraccio possa produrre modificazioni che vanno ad incidere suoi nostri stati emozionali.
Eppure sono stati effettuati molti studi a riguardo. Ecco un esempio che ho trovato  particolarmente rilevante.
Recentemente è stato effettuato un esperimento molto interessante prendendo come campione un gruppo di bambine con un'età compresa tra i 2 e i 4 anni. Esse dovevano eseguire un compito che richiedeva molta attenzione, di conseguenza però, erano sottoposte anche a una certa dose di stress.
Un terzo delle bambine ha avuto il permesso di ricevere l’abbraccio della madre prima di effettuare la prova, in modo da potersi tranquillizzare.
Un terzo ha parlato con la mamma al telefono, il resto ha potuto solamente vedere un video senza parlare né essere abbracciate dalla madre.
Dagli studi effettuati è emerso come le bambine che avevano ricevuto sia l’abbraccio che la telefonata erano meno stressate dal compito delle altre.
Il loro cortisolo, l’ormone dello stress, infatti, è diminuito sensibilmente, mentre quello dell’affetto, l’ossitocina, è aumentato.

martedì 17 gennaio 2012

"Se ti abbraccio non sei più solo"

Ieri sera, prima di abbandonarmi nel dolce mondo dei sogni, ho letto un passo interessante.
La relazione tra madre e figlio, il contatto che si crea e si coltiva attraverso i semplici gesti quotidiani, a mio parere, non poteva essere espresso in modo migliore.
Credo che non ci sia niente di più bello di abbandonarsi nelle braccia di un'altra persona: abbattendo tutte le nostre difese, ci lasciamo cullare da qualcuno che ci proteggerà.

"Ecco, prendi te per esempio. Tu sei unico», spiegò la mamma, «e anch’io sono unica, ma se ti abbraccio non sei più solo e nemmeno io sono più sola».
«Allora abbracciami», disse Ben stringendosi alla mamma.
Lei lo tenne stretto a sé. Sentiva il cuore di Ben che batteva. Anche Ben sentiva il cuore della mamma e l’abbracciò forte forte.
«Adesso non sono solo», pensò mentre l’abbracciava, «adesso non sono solo. Adesso non sono solo».
«Vedi», gli sussurrò mamma, «proprio per questo hanno inventato l’abbraccio»."
                                       David Grossman, L’abbraccio
   
Questo frammento di racconto non necessita spigazioni. La madre rappresenta il punto di riferimento per il figlio, il suo universo. Il legame che si instaura fra i due è talmente profondo che va oltre i limiti razionali e difficilmente si riesce a spiegare. Tuttavia, dire che una cosa è difficile da spiegare non significa che non si provino emozioni al riguardo. Forse proprio il fatto che le sensazioni, emozioni non trovino una descrizione concreta nella nostra vita, le viviamo come un tesoro speciale perchè solo noi abbiamo la chiave per capirlo.

lunedì 16 gennaio 2012

Il contatto fisico

Il contatto fisico è uno modi più antichi ed efficaci per comunicare. Quando pensiamo a "contatto" subito ci viene in mente la vicinanza con un'altra persona che può esprimersi attraverso l'abbraccio, la stretta di mano, il bacio, la carezza, le coccole, la pacca sulla spalla, ecc.
Ogni contatto ha due aspetti: positivo e negativo.
L'ASPETTO POSITIVO è quello di trasmettere emozioni e sensazioni coinvolgenti come felicità, tenerezza, piacere, comprensione, gioia ed indicano di solito che la persona che dà un "contatto positivo", l'ha avuto nella sua infanzia.
L'ASPETTO NEGATIVO si ha quando il contatto trasmette emozioni deboli, negative, fredde, distaccate.
Oltre a questi aspetti, il contatto è immerso in una DIMENSIONE SIMBOLICA attraverso la quale la persona può esprimere diversi concetti come "Ti voglio bene","Ti accetto", "Mi hai offeso","Non ti voglio sentire", "Mi hai fatto male", ecc.
Ogni persona ha il suo modo per relazionarsi con gli altri e questa modalità varia a seconda dell'esperienza, dell'educazione ricevuta e della personalità. Di conseguenza ognuno attribuisce un proprio significato al contatto fisico dando, ad esempio, più o meno importanza a una carezza rispetto ad un abbraccio e viceversa.
Per essere più concreti facciamo riferimento ad alcuni esempi.

Una stretta di mano energetica può significare "Sono d'accordo con te","Ti rispetto", "Mi fido di te".
Al contrario una stretta di mano debole può significare "Non mi sento bene", "Non voglio collaborare con te", "Non condivido le tue idee".




L'abbraccio tra uomo e donna può significare passione, affetto, fiducia, rispetto, comprensione, condivisione.
L'abbraccio tra genitore e figlio, invece, può trasmettere l'Amore, la Protezione, il calore, l'affetto che il genitore vuole dare al figlio.
L'abbraccio tra amici può significare "Ho bisogno di te", "Ti voglio bene", "Grazie della comprensione".


Questi sono solo alcuni degli esempi che si possono fare al riguardo; nonostante tutto rimane ancora un mistero difficile da spiegare, la sensazione di benessere, estasi pura che proviamo quando ci mettiamo in contatto con una persona a noi cara: ogni parola diventa insignificante quanto sentiamo il suo calore, il suo Cuore, l'energia che ci trasmette.

giovedì 12 gennaio 2012

Sviluppo della relazione madre-figlio


L’etologo Harlow nel 1959, dimostrò che un cucciolo di scimmia, potendo scegliere se ricevere il biberon da una mamma-scimmia di metallo o da una ricoperta di pelliccia, preferiva decisamente la seconda, ed era di quest’ultima che ricercava il contatto fisico nelle situazioni di paura. 

Da questo esperimento derivarono diversi studi che misero in discussione l'idea freudiana dove solo le pulsioni di sopravvivenza, sessualità, distruttive regolano la vita psichica.
L’intuizione che vi sia una naturale propensione alla ricerca di esperienze interpersonali ed affettive che accompagnano il soddisfacimento dei bisogni primari si fece strada anche nel panorama della psicoanalisi; essa, emancipandosi dalle idee del suo fondatore, attraverso gli studi di Bowlby e con la nascita del filone della psicoanalisi delle relazioni oggettuali, iniziò a valorizzare la relazione madre-bambino, così intrisa di affetti e di fisicità, attraverso la quale si attua lo sviluppo dell’individuo. 

Per il neonato la fisicità ha un ruolo prioritario: il bambino si percepisce come un corpo vivente, con i propri bisogni ed emozioni, in costante contatto con il corpo della madre.
                                                                                                                                                   (Per approfondire)

martedì 10 gennaio 2012

L'abbraccio nei sogni

Normalmente quando diamo una definizione di abbraccio tendiamo a descriverlo con espressioni positive come " gesto affettuoso fatto cingendo qualcuno con le braccia; espressione figurata di saluto amichevole...", tuttavia, paradossalmente, nei sogni le cose funzionano al contrario. L'abbraccio, infatti, (come il bacio) non ha spesso un significato positivo ma indica la necessità di tener ferme con le proprie braccia una situazione o una persona che si avvertono come sfuggevoli. In questa azione si riversano tutte le nostre paure, gelosie quando invece nella realtà, molto spesso, l'abbraccio serve a calmarle.
Nello specifico, nel sogno:
  •  se si viene abbracciati da persone intime affettivamente significa che bisogna trovare il coraggio per affrontare una situazione difficile. 
  • Abbracciare uno sconosciuto rimanda a delusioni negli affari o nella vita privata. 
  • Abbracciare il partner con distacco evidenzia incomprensione.
  • Abbracciare un amante richiama liti e infelicità.
  • Abbracciare un amico segnala la rottura di un'amicizia.
Ciò nonostante,questi significati sono da prendere con le "pinze". I sogni sono una realtà misteriosa che, pur essendo stata studiata nel corso del tempo da molti importanti psicologi, non si è ancora in grado di definire a pieno il loro significato data l'impossibilità di accedervi direttamente. Inoltre possono subentrare variabili come lo stress, stato fisico ecc. che condizionano molti dei nostri sogni.
Raggiungere una buona conoscenza di noi stessi, del nostro corpo può aiutarci a capire i misteri che celano dietro la nostra psiche, in quanto essi potrebbero offrirci un valido sostegno per vivere a pieno e in felicità la vita di tutti i giorni.





martedì 3 gennaio 2012

Il ruolo del padre

Nei post che ho trattato finora, ho sempre focalizzato la mia attenzione sul rapporto tra madre e figlio.
Ma che posto occupa il padre? E' una figura estranea nelle prime fasi della vita del neonato o assume una posizione importante sin da subito?
Esistono poche ricerche in  materia dal momento che ci si concentra soprattutto sul ruolo sociale del padre e lo si colloca all'interno della relazione in età successiva a quella neonatale.
Un tempo, infatti, la donna aveva il compito di mettere "al" mondo il figlio e il padre quello di metterlo "nel" mondo. Il padre era, in un certo senso, la figura forte che insegnava al figlio a vivere nella società.
Tuttavia oggi le cose sono cambiate: il mantenimento economico della famiglia è nella coppia e sia la madre che il padre devono partecipare in egual misura alla crescita dei figli.
Contrariamente a quello che si pensa, perciò, il padre riveste un'importante funzione nei primi anni di vita del bambino: egli sostiene la relazione madre-figlio grazie al suo modo di essere una "presenza" in famiglia. La funzione paterna ha il ruolo di sostegno alla maternità. 
La figura del padre è significativa, essenziale e preziosa in altre parole:

"il padre non è semplicemente la luce che illumina la diade madre-bambino ma è, assieme a loro, l'essenza di un quadro in cui ogni singola parte ha senso solo in relazione alle altre."




(Per maggiori informazioni ecco un link che ho trovato interessante sulla Funzione paterna)






Come interpreti l'abbraccio?

Quanti abbracci dai al giorno?

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io e i miei fratelli da piccoli :)