giovedì 12 gennaio 2012

Sviluppo della relazione madre-figlio


L’etologo Harlow nel 1959, dimostrò che un cucciolo di scimmia, potendo scegliere se ricevere il biberon da una mamma-scimmia di metallo o da una ricoperta di pelliccia, preferiva decisamente la seconda, ed era di quest’ultima che ricercava il contatto fisico nelle situazioni di paura. 

Da questo esperimento derivarono diversi studi che misero in discussione l'idea freudiana dove solo le pulsioni di sopravvivenza, sessualità, distruttive regolano la vita psichica.
L’intuizione che vi sia una naturale propensione alla ricerca di esperienze interpersonali ed affettive che accompagnano il soddisfacimento dei bisogni primari si fece strada anche nel panorama della psicoanalisi; essa, emancipandosi dalle idee del suo fondatore, attraverso gli studi di Bowlby e con la nascita del filone della psicoanalisi delle relazioni oggettuali, iniziò a valorizzare la relazione madre-bambino, così intrisa di affetti e di fisicità, attraverso la quale si attua lo sviluppo dell’individuo. 

Per il neonato la fisicità ha un ruolo prioritario: il bambino si percepisce come un corpo vivente, con i propri bisogni ed emozioni, in costante contatto con il corpo della madre.
                                                                                                                                                   (Per approfondire)

Nessun commento:

Posta un commento

Come interpreti l'abbraccio?

Quanti abbracci dai al giorno?

Post più popolari

Sguardo al passato

Sguardo al passato
io e i miei fratelli da piccoli :)